copdemonicrage(Iron Bonehead) Ristampa su vinile del debut album datato 2013 e inizialmente uscito solo in cd per questa band Cilena che propone un death metal ricco di rallentamenti, come insegnano acts quali Autopsy e Grave, alternati a riffs velocissimi di scuola Morbi Angel. Il fatto che si tratta di un debutto non deve far pensare che la band sia inesperta o alle prime armi. I Demonic Rage nascono nel 2001 e hanno pubblicato molti demo e split cd. Ciò ha permesso al gruppo di acquisire esperienza e di presentarsi al debutto con le idee chiare e una maturità compositiva ben sviluppata mantenendo uno stile proprio nonostante i palesi riferimenti alle bands citate. L’opener “Repugnant Shapes In A Ritualistic Coven Of Death“ parte velocissima con chitarre impazzite e blast beats in pieno Morbid Angel style, poi verso la fine rallenta avvicinandosi ad atmosfere doom. “All Pest Shall Fall Over Me” è lentissima, pesante e nera come la pece; sembra quasi di sentire i Cathedral di “Forest Of Equilibrium”. A metà canzone la chitarra suona una nenia da cui parte un riff di scuola Autopsy. “Evoking The Pestilence + Cadaver Christ’s Desecration” è più classicamente death metal, con riffs che ricordano i Disincarnate alternati a rallentamenti alla Saint Vitus. Nel finale i ritmi accelerano e le chitarre si lanciano in un riffing indiavolato. Con “The Fall Of Nazarene” tornano i blast beats e la canzone assume connotati brutal fino al successivo, funereo rallentamento per poi ripartire più feroce di prima. Tornano in cattedra gli Autopsy con “Ancient Symbol To Summon Necrophagous Demons From”, brano abbastanza lineare con un interessante accelerazione e un inaspettato cambio di tempo nel finale. “Sulphuric Congregation Towards the Holocaust of All Sacred and Holy” segue lo stile della precedente, con assoli brevi ma interessati e ben eseguiti, oltre ad una maggior varietà nel riffing, rendendo il brano più dinamico. Chiude l’album la ferocissima, breve e veloce “Everlasting Plagues of Nauseous Wickedness”, sicuramente il pezzo più aggressivo di tutto il lavoro in cui chitarre velocissime e tempi di batteria disumani spadroneggiano lungo tutto il pezzo. La produzione è buona ma non troppo moderna, mantenendo così intatto il feeling anni ’90 richiesto da questo tipo di sonorità per un lavoro che farà felici tutti coloro che amano il death metal vecchia scuola.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10