(Unholy Conspiracy Deathwork) È il secondo album per la black metal band tedesca. L’ampia alternanza tra mid tempo e blast beat presenti in “Moriat” non riduce il cospicuo ‘dramma’ che pervade il riffing. Le chitarre infatti esprimono delle melodie tristi ma estremamente tese e appunto drammatiche. L’atmosfera nel sound è probabilmente dettata dal fatto che i musicisti introducono nella musica, vicende e leggende radicate nella regione del Parco nazionale dell’Hunsrück-Hochwald, sita tra le città di Treviri e Magonza, e risalenti alla guerra dei Trent’anni. Dunque “Moriat” fa ricorso alla storia, alle radici e al folklore locale per dare un tono al black metal, discontinuo nel suo essere estremo. Infatti i Der Rote Milan sembrano sposarsi spesso al blackened, per mitigare, stemperare quello che suonano e offrire così una dimensione nuova.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10