(Autoproduzione) Con una copertina che non nasconde, a un occhio attento, elementi di orgoglio nazionale, gli israeliani Desert ci inviano il loro terzo disco: rispetto al secondo, “Never regret”, l’ispirazione sembra essere tornata a buoni livelli. “Fix Bayonets!” dispiega un power serrato, ritmato, a tratti guerriero e a tratti aspro, grazie anche al vocione di Alexei Raymar. Atmosfere molto cariche anche per “Sons of War”, che ha comunque un taglio più epico ed è dedicata alla fondazione dello stato di Israele. La titletrack mescola i Grave Digger e, più che i Blind Guardian, proprio i Demons & Wizards, mentre “My Black Flag” ha – sembra sia diventato inevitabile in dischi di questo tipo – atmosfere folk/piratesche. Nella tosta “Hadjuk’s Revenge” hanno largo spazio suoni mediorientali, mentre “I Gave You a Kingdom” è animata dall’inconfondibile voce di Georg Neuhauser dei Serenity. Per “Blood on the Sand” (ospite Chris Boltendhal) può essere effettivamente evocato il fantasma dei (primi) Sabaton (il brano, quasi inutile dirlo, ha a che fare con i gladiatori); dal taglio più moderno “Symbol to Believe”, con elementi dark gothic quasi da Paradise Lost! Un disco che esplora diverse dimensioni del power per un risultato roccioso.

(René Urkus) Voto: 7,5/10