(Candlelight Records) Non sono una enciclopedia del metal, ma credo che dopo John Zorn e i Naked City questi sono una delle poche band che al metal (per “metal” si intende dall’hard rock al grincdcore) ha accostato un altro genere, o più, totalmente agli antipodi del primo. I Diablo Swing Orchestra suonano fiati e situazioni orchestrali fatte da clarinetto, contrabbasso, viola, corno, timpani, mandolini, trombe, violoncello ecc. ecc., nel mentre sostengono il tutto la batteria, chitarre elettriche e distorte, basso e synth. Spaziano dalla samba al vaudeville, dalla musica da cabaret alla lirica, dallo swing al rock, il tutto concentrato in 53′ e 11 canzoni. La musica è fantasiosa, splendente, eterogenea, esposta con arrangiamenti perfetti e scorrevoli. “Pandora’s Piñata” convince, incuriosisce e soddisfa, non offrendosi come un album da recensire con righe generiche, ma allo stesso tempo non trova neppure spazio una summa troppo approfondita. I DSO sono ironici, ma anche musicisti che sanno dare un volto ben definito alle loro fantastiche canzoni. Un applauso in piedi a Petter Karlsson, batterista e percussionista con i controco****ni, vera anima dei pezzi eseguiti dall’orchestra, quest’ultima ovviamente non è da meno nell’arte dell’arrangiamento e definizione della musica. Capolavoro!

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10