(Massacre) La band portoghese Disaffected era ben avviata quando nel 1997 si sciolse. Nel 2006 José Costa (voce) e gli altri si sono rimessi a suonare insieme ed ora pubblicano il secondo album, appunto intitolato “Rebirth”. Peccato per il tempo perduto, perché i Disaffected con “Rebirth” fanno buona mostra di se. Canzoni articolate, progressive, con suoni scintillanti, su un tessuto di death/thrash metal. L’uso dei synth, pilotati dal nuovo tastierista Octávio Custódio, propongono un fascino aggiuntivo e danno carattere alle melodie delle canzoni. Buono anche il lavoro di José Costa, il quale si esibisce in più stili, anche attraverso l’ausilio di filtri vocali. “C.ult O,f M.y A.shes” dura quasi 10′ ed è un vero viaggio ellittico tra stili, suoni cyber e melodie pompose, a tratti in stile Rush. Poi c’è “Dreaming III (A Nightmare)”, un flusso di melodie sinistre, orribili e una sequenza di note che creano una brezza sonora davvero gelida. “Evolution Within” è anch’essa una canzone spettrale, ma con delle scale e riff che costruiscono architetture imponenti. “Hypnotic Prophecy” si apre con un riff trascinante, e anche questa canzone tende poi a cambiare forma più volte aprendo intermezzi spettrali dove José Costa e gli altri mettono in piedi un clima angosciante. “1460 Steps to Divine” è invece il brano più fruibile, quello che subito si assume nei ricordi e nella presa dell’attenzione. A contribuire in questo sono anche i quasi 5′ di durata, cosa atipica rispetto al lungo minutaggio della maggior parte dei pezzi. Davvero in forma i Disaffected, bravi nell’impostare i pezzi e renderli accattivanti senza scadere nel già sentito o negli abusi. Bravi anche nel tessere atmosfere ombrose, gelide, spaventose, un vero marchio di fabbrica che li distinguerà dalla massa.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10