(autoproduzione) Secondo lavoro dopo un EP del 2016 e un’attività concerti mossa soprattutto nel sud dell’Italia, per Il duo napoletano Dispnea che vuole affermarsi come black metal band e portando in dote ai testi il tema del suicidio e non da meno dell’autolesionismo. Il mix tra black metal e il concetto del suicidio può scatenare un impatto devastante e sovversivo. Andando però oltre la concettualità del messaggio, Dispnea mostrano un sound abbastanza bilanciato e canonicamente black metal nelle sue soluzioni. Black metal con riff freddi ma dal taglio epico nel loro timbro e con una tendenza all’oscurità. Incombe proprio un senso di minaccia in questi pezzi, sono sette, presumibilmente per un aggancio della musica proprio al valore testuale che l’accompagna. Alla voce I. mentre E. si occupa della musica, creano dei pezzi con uno svolgimento lineare. Oltre a un’abbondanza di mid tempo, spesso i Dispnea aumentano gradualmente la marcia con cambi di passo, metodo che rafforza la solidità strutturale e l’andare melodico. Il suicidal black metal dei campani ha una veste old style: suona raw il giusto, gli arrangiamenti sono molto anni ’90 e dunque artisticamente si parla del ‘true’ black metal con sporadiche inflessioni death e doom metal. Per esempio come nella coda finale di “Mentally Insane” oppure di “Shettered”. Si distingue la title track, la quale nonostante il titolo è uno dei pezzi più spigliati e ariosi e genuinamente black metal e nonostante ciò ancora capace di inserire le sfumature che si avvertono lungo il corso dell’album. Nichilisti, cupi e ben armati nelle intenzioni come dimostra questo primo album.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10