(Iron Bonehead Productions) Negromanti olandesi. Ed infatti ‘Dodenbezweerder’ vuol dire proprio ‘negromante’, ovvero ‘chi esercita l’evocazione dei defunti a scopo divinatorio’. E, dannazione, questo debutto inneggia veramente a morte e oscurità con una maligna essenza spregiudicatamente underground… tanto che il lunghissimo ed impronunciabile titolo può essere tradotto come ‘abbi timore dell’ira delle creature nascoste dietro ali maestose’. Brani con titoli inquietanti quali “Als het vuur van mijn toorn is ontstoken zal het branden tot in het diepste dodenrijk” (‘Quando il fuoco della mia ira si accenderà, brucerà nelle profondità dei morti’), “Opgeslokt door de ontzielde leegte” (‘Inghiottito dal vuoto senza vita’) o “Glimmende zwaarden door de mist van het evangelie” (‘Spade scintillanti attraverso la nebbia del Vangelo’), evocano con fierezza scenari infernali ricchi di sofferenza, grazie a progressioni sonore dissonanti, spesso lontane da qualsivoglia tendenza musicale, dando vita ad una cacofonia mostruosa, massacrante ma non per questo meno provocante! Tra il noise ed il black, con voci demoniache annebbiate da fumi tossici e miasmi velenosi, con minimali divagazioni atmosferiche o riff che a tratti riescono ad essere distinguibili anche se macinati dentro un frullatore sonico disumano. Attivi dall’anno scorso e con in saccoccia solo demo ed EP, questi due animali olandesi non sono comunque dei principianti! Oltre al misterioso batterista ‘S’, il resto di questa sinfonia della tortura viene diretto da M (ovvero Mories, personaggio originario dal Suriname), il quale fa capo ad una innumerevole schiera di progetti dal nauseabondo odore di putrefazione, tra questi Gnaw Their Tongues, Pyriphlegethon e Caput Mortuum oltre che Astral e Atrocious. I Dodenbezweerder mettono in scena una dissacrante sentenza musicale adatta per rituali di magia nera ricca di depravazione ed inni al male supremo! Rigorosamente solo su vinile!

(Luca Zakk) Voto: 8/10