copdogmate(Agoge Records) Un’autentica mazzata. Roba che spacca le ossa. Roba che fa male, che scuote, che azzera la pace interiore, toglie il respiro, elimina il sonno. Sono Italiani, e sono al debutto. Dichiarano uno stile ispirato da stoner e grunge, ma che non nega massacranti ispirazioni tratte dal thrash e dall’hardcore. Per semplificare sono una band che ha un suono che ricorda vagamente i Pantera, ma con un’immensa componente nuova, un groove irresistibile ed una struttura delle canzoni molto godibile, piena di evoluzioni, ricca di sorprese stilistiche sempre in costante detonazione per poi scatenare un’esplosione furiosa. Potente ma con una struttura profonda la poderosa “Stripped & Cold”. Isterica e mostruosamente incazzata “Inflated Psychotic”. L’indole stoner, resa brutale dallo stile violento della band, si manifesta nella bellissima “Dark In The Eyes”, quasi costantemente costruita su una sensazione di attesa snervante, puntualmente soddisfatta da un refrain dove il cantante non si risparmia, e dove le ritmiche sono bestiali e spesso arricchite da cambi di tempo e di impostazione che sconvolgono l’ascoltatore. Pezzi come “Mesmerizing Truth” dimostrano che i Dogmate vantano un cantante che riesce a interpretare diverse emozioni, alternando grida, parti cantante con toni alti e drammaticamente melodici e sfoghi rabbiosi genialmente sincronizzati da un ritmica coinvolgente. “World War III” è una dichiarazione di intenti, e vomita tutto l’odio citato dal titolo del disco. Pezzi dinamici, stracolmi di idee, dove una vasta gamma di inspirazioni musicali trova spazio e si evolve in chiave distruttiva.  Un album che puzza di sudore, che dipinge un palco scenico devastato e massacrato, dove la potenza sonora è la regola che viene rispettata con l’esecuzione di canzoni tecniche, ricche di fantasia stilistica, idee contorte: tutti componenti che spingono la band verso un confine quasi progressivo iniettato da sanguinolenta violenza.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10