(Graviton Music) Band relativamente giovane, di nuova formazione, ma osservando la foto dei quattro olandesi si scorge immediatamente il volto di Monica Janssen (voce e basso) e quello di Peter van Toren (batterista) degli X-Tinxion e a quel punto si capisce che i Downcast Collision sono materiale da maneggiare con cura! Thrash metal dai caratteri modern e con un sound pulito e calibrato, tagliente e perfettamente scorrevole. I due chitarristi, Casper van Der Woord e Geoffry Maas, sono armati di chitarre Ibanez e quel suono insieme freddo e cristallino alimenta ogni riff prodotto. “Rise Up” non è niente male. Oltre a partiture ben dure e serrate, a prescindere se il drumming sia veloce o dettato su tempi medi, come in un gioco di tensioni che si caricano e si allentano e che ricordano parzialmente gli ultimi Testament, scorrono nei pezzi anche diversi momenti melodici. A dire il vero mai troppo prolissi, ma quanto basta per rendere l’idea di un songwriting dinamico e sfaccettato. La già succitata durezza è controbilanciata da una composizione che prevede un tocco sempre pulito e un arrangiamento snello. L’impressione è che l’insieme abbia richiesto un lavoro in studio attento e certosino. “Rise Up” è dunque quel genere di album che non presenta sbavature. Monica Janssen è il demonio. Il suo cantato, che sconfina in un growl, a volte quasi non sembra poter appartenere a una donna, per quanto è torvo e violento, e per non parlare nelle punte stridule e tendenti allo scream. C’è poco da stupirsi, quanto alle capacità vocali di Monica sono ben note. Il suo lavoro poi in seno alla parte ritmica, poi, è perfetto: il suo basso è chiaramente udibile e offre uno sfondo che dà al lavoro più dimensione e compiutezza delle due sei corde. Dal canto suo van Toren spicca per un tocco che predilige lo stacco e una linea di supporto ritmico basata su tempi mai troppo spediti. “Rise Up” è un album che si colloca tra il modern metal e i principi basilari del thrash metal, cioè qualcosa che abbina stile contemporaneo all’old style.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10