(Punishment 18 Records) I Drakkar sono una garanzia del power italiano: il loro sesto full-length, pronto già da tempo ma a lungo tenuto in caldo (indovinate un po’ per quale triste motivo…), è stato anticipato dall’EP “Falling Down”, dello scorso novembre, che non avevo notato e che vedrò subito di recuperare. Dopo la intro, che nella sua pomposità è reminiscente delle eterne musiche di Basil Poledouris per ‘Conan the Barbarian’, “Lord Of A Dying Race” è come ce li aspetterebbe: epica, melodica, ma anche con quei suoni di tastiera squillanti che rendono il tutto originale. La titletrack si fa forte di ritmiche piene, ferree, roboanti; al vetriolo “The Battle (Death from the Depths, Part II)”, con un Davide Dell’Orto particolarmente ispirato, mentre “And He Will Rise Again” butta dentro un giro folk/oriented e un ritornello stentoreo che ricorderanno i Running Wild ai più attempati (e magari i danesi Iron Fire a quelli che lo sono un po’ meno). È più aggressiva e tedesca anche “Through The Horsehead Nebula”; “Firebird” è una agile fuga power in doppia cassa, mentre la conclusiva “True To The End” è un inno cristallino, da pugno alzato e bella melodia. Sentivo proprio il bisogno di un disco come “Chaos Lord” in questi tempi bui: c’è tutta l’energia dell’Italian power metal, incontaminata nella sua purezza di venti anni fa.

(René Urkus) Voto: 8/10