(Avantgarde Music) A quasi quattro anni dal debutto, il quartetto belga torna all’attacco e lo fa supportato dall’italiana Avantgarde Music, la quale difficilmente si avventura verso scelte sbagliate quando alimenta il suo roster. Black metal atmosferico: questo potrebbe essere il tema dominante, ma i Drawn Into Descent vanno oltre, avvicinandosi concettualmente a realtà come i tedeschi Waldgeflüster, gli austriaci Harakiri For The Sky o i compagni di etichetta italiani Enisum. Queste basi atmosferiche senza veri confini, permettono alla band di spaziare liberamente, viaggiando lontano, garantendo comunque che il ritorno sia sempre su territori oscuri ed in qualche modo poeticamente depressivi e decadenti, rendendosi compatibili con teorie blackgaze o post black. Non è un black che punta alla devastazione. Non è un black prettamente crudele o satanico. Si tratta di un black evoluto, che ormai del black ha solo qualche impostazione vocale e qualche struttura dei riff: ormai questo black si fonde con altri generi ben codificati, tra questi il doom, il melodic death, il depressive black oltre agli altri sottogeneri citati. “Dystopia” è un lungo brano pregno di disperazione: il vocalist grida, soffre, elargisce un’interiore agonia circondato da un riffing intenso, meravigliosamente melodico, ricco di arpeggi struggenti e ritmi che sanno abbracciare derivazioni DSBM. “Wither” mantiene ritmi più sostenuti ma decisamente molto apocalittici, un’apocalisse che diventa poetica ed introspettiva con “Death…”. Bello l’andamento melodico e gli accenti vocali di “…Embrace Me”, la continuazione del brano precedente, prima della lunga, conclusiva e contorta “The Endless Endeavour”, una canzone che abbraccia teorie progressive, con chitarre e basso capaci di disegnare l’oscurità in maniera paradossalmente chiara e visibile. Appartenenza ad una categoria o meno, i Drawn Into Descent sono estremamente melodici, infinitamente tetri e depressivi, perfettamente capaci di creare -con le loro progressive e complesse canzoni (quasi sempre di durata imponente)- un catalizzatore di sentimenti ed emozioni che verranno poi captati, raccolti e reinterpretati dal pubblico, dall’ascoltatore.

(Luca Zakk) Voto: 8/10