copembercrow(InnerSun Records) Interessante combinazione tra potenza e quell’atmosfera dark, sempre malinconica, coperta da una sensazione oscura che viene proposta dalla band di Amburgo. Cinquanta minuti di musica profonda, riflessiva, ma sempre fedele ad una impostazione metal che garantisce riff imponenti, una certa grinta nel songwriting ottima per iniettare quella giusta dose di violenza in un umore triste, decadente, tetro. Simon, il cantante, ha un timbro vocale convincente, in ottimo equilibrio tra calore e tristezza, e riesce ad esprimere ottimamente sia le parti più metalliche che quelle più lente, profonde, introspettive. La flessibilità di Simon è chiaramente percepibile in pezzi come “Isle Of Origins”, un pezzo che alterna sezioni acustiche, dolorosamente dolci, a parti che toccano senza pietà i territori occupati da generi quali il death metal, dove il growl proposto è possente, imponente, lacerante. Non mancano inserti digitali o comunque gotici, grazie al buon lavoro del tastierista Marcos, che rendono ogni canzone più dinamica, più coinvolgente, aumentandone decisamente l’indole oscura. “Vagrant Moon” vanta molte tastiere, sempre presenti ma mai dominanti, e riesce a creare un dark metal di ottima fattura, capace di intensificare ogni sentimento dipinto di nero, disperso in malinconici scenari. Bellissima “A Cheerless Companion”, con quell’ottima introduzione creata da un basso voluttuoso, una tastiera ammaliante ed un arpeggio sensuale, che convergono verso uno sviluppo con lontani, e piacevoli, sapori in bilico tra Black Sabbath ed un concetto gotico perfetto. Irresistibile l’opener “Sharing Wounds”, con quel riff semplice ma penetrante, e quel ritornello così pieno di oscura vitalità. Magica e quasi gloriosa l’impostazione della conclusiva “Return To The Outer Realms”, un pezzo sostanzialmente tranquillo, ma arricchito da un’atmosfera che alterna decadenza ad un ottimismo apparentemente senza speranza. Ed infatti è questa la sensazione dominante di “Blacklight Wanderers”: come loro stessi dichiarano, è tutto orientato su una speranza che emerge timidamente, concepito in una storia triste, quel raggio di sole che prova ad emergere da un cielo tetro e minaccioso. Un album creato per intensificare le emozioni, e non c’è alcun dubbio che l’obiettivo sia stato raggiunto perfettamente.

(Luca Zakk) Voto: 7/10