(Metal Blade) Quando hai a che fare con le band che ami di più, è sempre complicato formulare un giudizio: a parere di chi scrive, gli Ensiferum il meglio lo hanno dato negli anni 2000, con i primi tre dischi, e hanno poi sfruttato il (giusto) successo fra alti (“Two Paths”, del 2017 e QUI recensito) e bassi (“One Man Army”, di due anni prima). “Thalassic”, l’ottavo full-length in studio, è dedicato al mare, ma fin dalla copertina, che richiama un noto quadro di Akseli Gallen-Kallela, i nostri rendono chiaro che si ispirano anche all’epos nazionale finnico, ovvero il Kalevala. La formula degli ultimi anni è ormai rodata, e “Rum, Women, Victory” la presenta efficacemente: un power/folk veloce, quadrato e incalzante, dove gli accenni death che abbondavano agli inizi si sono ormai persi in favore di un approccio più diretto. I nostri però non dimenticano l’epos pomposo – ne è infatti intrisa “The Defence of the Sampo”, dedicata al misterioso oggetto, che alcuni traducono come ‘mulino’, al centro del ciclo narrativo del già citato Kalevala. Bella coppia bridge/refrain per “Run from the crushing Tide”, mentre forse il mid-tempo cadenzato “One with the Sea” è un po’ statico. “Midsummer Magic” è un folk giocoso prima dell’epica “Cold Northland (Vainamoinen Part III)”, che torna ai personaggi del Kalevala e chiude una trilogia che era iniziata addirittura nel debut, 16 anni fa; qualche passaggio riciclato c’è (se avete ben presente “Unsung Heroes” ve ne accorgerete facilmente), ma il brano resta potente e solenne. Un disco breve, che fa bene il suo lavoro, per una band che da tempo ormai sa dove andare.

(René Urkus) Voto: 7,5/10