(Rockshots Records) I torinesi Eregion, che ci inviano oggi il loro secondo album, fanno parte di quella ondata italiana di power/folk metal che ha i propri ‘padrini’ negli Elvenking e i maggiori rappresentanti in Spellblast, Wind Rose, Vexillum, Kanseil e compagnia dedita a temi storici e fantasy. Undici i brani in scaletta: “Wings of Eagle” ci offre un classico power/folk forse non valorizzato dalla produzione, fra Running Wild e Drakkar, per un ascolto piacevole ma non veramente esaltante. Allegramente gloriosa “Jotunheim”, mentre inclina più a un’epica muscolare “Ascalon (Siege and Demise)”; da segnalare l’ultimo minuto e mezzo, acustico, con il bel violino di Letiziamaria Gatti in grande evidenza. La dimensione folk è esaltata in “Hand of Aesir”, mentre “Balder’s Bane” è una bella power ballad che prende l’ascoltatore, per così dire, sul sentimentale. Più aggressiva “I, Hel”, per certi versi quasi alla Furor Gallico se non fosse per il più leggero intermezzo folk. Il simbolo del disco, che passa da momenti molto buoni ad altri così così, è forse “New Order”: un cantato stavolta non eccelso, una strofa un po’ debole, ma un finale veramente epico e riuscito. Si chiude con il folk da taverna di “O-hey o-ho”, con il suo giro da primi Alestorm se non da Ensiferum più caciaroni. Qualche elemento da migliorare, ma “Age of Heroes” ha dei momenti di alto interesse.

(René Urkus) Voto: 6,5/10