(Autoproduzione) La coppia di musicisti brasiliani Marcelo Kaczorowsky e Vivs Takahashi, due anni fa, ha lasciato tutti i propri progetti per investire tempo e risorse nei FlowerLeaf. Ecco allora “Stronger”, il loro esordio, che rimanda alle sonorità di 10/15 anni fa. Un inquietante carillon inizia “Paralysis”, che ben presto sfodera un power/gothic prodotto in modo un po’ incerto e composto in modo decisamente standard, per quanto allegrotto e incalzante. I nostri sparano subito la power ballad: “Grain of Sand” permette a Vivis di far salire la propria voce sul refrain. “Not my Fault”, a tratti molto alla Nightwish, sfrutta il vecchio trucco della doppia voce ‘la bella e la bestia’; “Tupana”, dedicata al fiume amazzonico dallo stesso nome, è l’unico brano che si concede qualche tribalismo alla Angra e un paio di versi in portoghese. Forse il momento in cui la band riesce meglio è nel breve, ma intenso, intermezzo acustico “Desert Winds”; non è male anche “The Flower and the Leaf”, altra power ballad che spinge in modo convincente sul lato sinfonico ed emozionale del sound. Luci e ombre in un debut che ha buoni spunti ma anche alcune mancanze.

(René Urkus) Voto: 6,5/10