(Reaper Entertaiment) “From Dusk to Eternity”, del 2014, era stato un signor album: oggi i Gladenfold, da Turku, Finlandia, si ripetono con questo “When Gods descend”, che se possibile varia ancora di più influenze ed esiti del sound. La quasi titletrack “The Descent of Gods”, che apre il platter, frulla insieme symphonic, power e death metal, per un risultato che va a collocarsi da qualche parte fra i Wintersun, i Children of Bodom e (pare assurdo, lo so, ma ascoltate e mi darete ragione) act come i Serenity! Refrain ultramelodico per “Brothers”, brano dove certamente prevale l’aspetto power, mentre “Immortalis” punta su una epicità magniloquente e cinematografica. Tastiere pompose per “The Forsaken”, sorta di versione extreme del sound dei Fairyland; ottima “Ghosts of our Past”, una ballad dai toni medievali e alcuni efficaci ed emozionanti inserti di archi. Tastiere bodomiane e pattern di batteria alla Dragonforce in “Shadows and Dust”, brano in cui abbondano peraltro le clean vocals; mirabile conclusione è la nostalgica “Last Goodbyes”, nella quale Esko Itälä si esibisce anche in un bel cantato baritonale, il che conferisce al tutto un’aura 69 Eyes. Fra gli eredi di quello che, dieci/quindici anni fa, era il Battle Metal, i Gladenfold convincono con un mix difficile da concepire, ma ottimamente bilanciato.

(René Urkus) Voto: 8/10