(Nuclear Blast Records) Tredici canzoni per il tredicesimo album, tra l’altro pubblicato il 13 marzo. Un tredicesimo lavoro per una band che ha saputo affermarsi nel tempo, rimanendo compatta ed attiva anche dopo la tragica morte dello storico vocalist, dando vita dopo quel momento a ben altri quattro dischi in studio, oltre che all’ultimo bellissimo live “Defrosted 2” (recensione qui). Un tredicesimo album con una copertina aggressiva, impattante, curata dal mitico Thomas Ewerhard (Avantasia, Amon Amart, Ayreon, Doro, Eldritch , Hammerfall, Kreator, Jorn, Therion, e tantissimi altri)… una copertina che racchiude tutta l’energia di un nuovo disco efficace, diretto, zeppo di hard & heavy d’autore, passionale, scatenato, qualitativamente impeccabile, pieno dii brani che scorrono bene, con forza, intensi, ma mai estremamente incisivi o memorabili, cosa che in questo genere è quanto mai necessaria… cosa alla quale la band ci ha abituato. Aggressiva e groovy “Bad News”, così come “Every Time I Die”. Fantasioso ed originale il singolo “Missteria” un brano rock catchy deliziato da sonorità orientali, composto in collaborazione Francis Rossi degli Status Quo. “10.000 Faces” è una potenza: pulsante, tagliente, seducente. Originale la scelta di suonare una cover degli Abba, ovvero “S.O.S.”, la quale con i Gotthard perde la componente pop, appesantendosi e abbracciando una tendenza malinconica. Bello l’hard rock graffiante di “Another Last Time”, interessanti certi arrangiamenti di “Better than Love”. Linee vocali suggestive con “Save the Date”, mentre la ballad “Marry You”, per quanto ben suonata, manca di mordente, risultando un po’ troppo (e solo) sdolcinata. Oscurità e rabbia emergono dall’energetica “No Time To Cry”, mentre l’altra ballad “I Can Say I’m Sorry” è decisamente più azzeccata, più adatta per quell’accendino in alto durante in un concerto. Un album corposo, composto e suonato con amore. Un album senza quei momenti memorabili ed intramontabili, ma comunque avvincente, ricco di dettagli curati. Forse musicalmente un po’ più complesso dei precedenti, quindi meno immediato e più impegnativo. Ma è innegabile che la band svizzera è e rimane una stella importante e molto luminosa nel vasto e tutt’altro che morente universo dell’hard rock!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10