copgravedigger3(Napalm/Audioglobe) Mi sembra ieri che recensisco “Clash of the Gods” (QUI) e invece sono passati quasi due anni! Come vola il tempo! Mi avvicino al nuovo disco dei Grave Digger con il solito, sottile timore che i tedeschi siano franati su se stessi, riducendosi a fotocopiare (se non parodiare) vecchi riff… e per fortuna, ancora una volta, non è così. Per quel che mi riguarda, la band ha perso la capacità di esaltarmi con la sua musica, ma il compito di produrre un nuovo disco è sempre eseguito sufficientemente bene: senza sorprese, ma con incrollabile fedeltà al genere. Stavolta i nostri sembrano abbandonare le sonorità power di “Clash” (e ancor di più quelle epiche della trilogia medievale) per offrirsi a un approccio più ruvido, in qualche punto vagamente thrash. La opener “Hell Funeral” è molto aggressiva, ma ricorda parecchio da vicino, sia nella strofa che nel ritornello, la opener di “The Clans will rise again”, ovvero “Paid in Blood” (cosa che, se leggete la recensione del precedente disco, accadeva anche lì…). Non male comunque, come la successiva (e tiratissima) “Wargod”. “Season of the Witch” è l’immancabile mid-tempo dai toni quasi doomeggianti, anch’esso sufficientemente ispirato; abbondano i pezzi brevi (attorno ai 3 minuti) e improntati a uno speed vecchia maniera (su tutti, “Road Rage Killer”). “Dia de los Muertos” tenta qualche suono di batteria un po’ particolare (non giudico buono il risultato), quindi il disco si chiude con la ballatona “Nothing to believe”, naturalmente sulla scia di “Ballad of Mary”. Certo, come tutti i defender finirò comunque per comprare questo disco… ma sapendo chiaramente, nel bene e nel male, a cosa vado incontro!

(Renato de Filippis) Voto: 7/10