(autoprodotto) I Grim Landscape vanno e vengono. Nascono, suonano, si sciolgono. Tornano. Fanno un disco. E si sciolgono di nuovo. Ma ha senso il riunirsi e lo sciogliersi considerando che dietro c’è una sola mente malata che all’anagrafe black risulta essere noto come Lord Lokhraed? Lord Lokhraed: leader incontrastato dei Nocturnal Depression e musicista instancabile, impegnato in molteplici progetti con diversi ruoli (voce, chitarra, basso e pure batteria). Tra un concerto e l’altro, una guest session e l’altra, un libro, una compilation, un tour, un album della band principale, l’eclettico artista ha composto e messo insieme, con foga, con furia, un nuovo lavoro marchiato Grim Landscape. La musica dei Grim Landscape ha dei punti in comune con quella Nocturnal Depression (dopotutto la mente è la stessa) ma laddove i primi mirano a malinconia espressa con arpeggi struggenti alternati da esplosioni di violenza rabbiosa, i secondi invece prediligono la furia, l’ira, la cattiveria… espressioni che tuttavia non sono affidate a ciechi blast beats senza senso, piuttosto esaltate da una costruzione della canzone articolata, intensa, piena di groove la quale ingloba melodia e furia in un’unica devastante meteora sonora. “Ad Gloriam Sathanas” apre liturgica: Lord Lokhraed vuole quasi invitare l’ascoltatore verso il lato satanico della sua espressione artistica, marcando con chiarezza una linea che separa il black depressivo dei Nocturnal Depression dall’adorazione del male rappresentata e manifestata con fierezza dai Grim Landscape. Il brano è nervoso e violento, totale inneggio al maligno: un perfetto invito a varcare la soglia di un disco di puro black metal, nel senso concettuale della definizione. “Grim Landscape” è introspettiva: un brano strano, magnetico, un brano capace di troneggiare in questo disco ma anche in uno della band principale… quasi un’essenza superiore priva di una restrittiva appartenenza definita. Il groove che Lord è capace di generare lo troviamo sull’incalzante “Blaspheme Jesus Christ”: un mid tempo lacerante, graffiante. Glorioso. Un mid tempo che esplode in una espressione di furia cinica priva di pietà. Tetra e molto punky “I Am Satan’s Generation”, oscuri trionfi su “The Shrine of Lilith”. “Nuclear Cleansing” esprime misantropia in chiave classica, marcatamente thrash metal… con qualche nefasto dettaglio che ricorda gli Iron Maiden. Inneggiante “For Those Who Remained Loyal”, canzone che unisce la potenza del mid tempo allo sporco dell’old school, come sulla conclusiva “This Day, We Fight”, la quale amplifica la componente melodica e trionfale. Album improvviso, quasi a sorpresa. Nessuna pubblicità. Nessun plateale annuncio. Nessun video dallo studio, nessun singolo o lyric video promozionale. È la musica che parla. È il black d’autore che fa breccia sun una scena troppo affollata. Lord Lokhraed è un artista diretto, essenziale, schietto. Puro. Puro, come questi tre quarti d’ora di meravigliosa adorazione del male.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10