(Trascending Obscurity India) Devastante debutto per Grossty, folle formazione proveniente dall’India che con “Crocopter” ha sfornato uno dei migliori album grindcore degli ultimi anni. Mettiamo in un frullatore la violenza di Brutal Truth e Cripple Bastards, il crust degli Impetigo e la geniale follia dei Filthy Christians, e potremmo farci un’idea di che razza di lavoro abbia partorito questa formazione proveniente da Bangalore. È sorprendente come questi ragazzi sappiano inserire in canzoni brevi e suonate a velocità disumane, cambi di tempo assurdi, vocals disumane, parti davvero caotiche che, se gestite male risulterebbero insensate o ridicole. I Grossty dimostrano una conoscenza a menadito del grindcore, rielaborandolo, plasmandolo attraverso il loro stile, nichilista e ricercato allo stesso tempo. La title track, ad esempio, riprende il punk degli Exploited, accelerandolo a dismisura, prima di uno stacco thrash che precede un riffing stoppato e groovy, seguito da un finale violentissimo. Ottima l’alternanza tra le due voci, una in growling, mentre l’altra è più urlata ed isterica, che mi richiamano alla mente i citati Filthy Christians. “Gouder Grind”, nei suoi cinquantasette secondi di durata, contiene tante idee da riempire mezzo album di qualsiasi band “normale”. Ma i Grossty non sono affatto normali: sono dei fottuti geni depravati, in grado di coniugare ortodossia grind ed eclettismo come poche altre bands sono in grado di fare.

(Matteo Piotto) Voto: 10/10