copgunpowdergray(Boris Records) Progetto parallelo di due membri dei deathsters Disfigurement, Gunpowder Gray è quanto più lontano dal genere suonato dalla band madre: trattasi infatti di un album rock’nr’oll, glam e sleaze, non lontano da gruppi come primi Guns’n’Roses, Skid Row e Warrant, con spruzzate di blues. Le canzoni sono trascinanti, irresistibilmente festaiole e alcoliche. La title track è un hard blues “stradaiolo” e cadenzato. Ottima la voce di Nate Godbee, una sorta di Axl Rose meno stridulo. “Cummin My Way” è puro rock’n’roll, sporco e maleducato. Impossibile rimanere fermi. Ottimo l’assolo centrale, semplice ma efficace, con un basso pungente, quasi punk. “Outta Sight” è un semplice 4/4 molto coinvolgente. A metà canzone un cambio di tempo sfocia in un blues cadenzato di matrice sabbathiana. Un riff minaccioso apre “Under The Gun”, mid tempo con un refrain “anthemico” quasi epico. “Dancing With Death” è un rock’n’roll vecchio stile. Se i Beach Boys si fossero dati al metal, probabilmente avrebbero suonato così. “Cut Me Out” è decisamente più veloce, vicina alle canzoni più aggressive dei Guns’n’Roses. La chiusura dell’album spetta alla punkeggiante “Saints”: riff di chitarra semplice ma pesante, basso in rilievo e refrain orecchiabile. Se cercate virtuosismi, tastiere, voci filtrate o modernismi state lontani da questo album. “Gunpowder Gray” è semplice e diretto, maleducato all’inverosimile. It’s only rock’n’roll… but we like it.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10