(Century Media) L’ex singer dei Turbonegro, Hans Erik Dyvik Husby, noto anche come Hank von Hell o Hank von Helvete, dopo la fuoriuscita dalla band, la sobrietà e una vita più rilassata si ritrova nuovamente irrequieto, scatenato e sfacciato -come dimostra la copertina- e pubblica questo album dal titolo estremamente esplicito ed indubbiamente descrittivo. Poco più di mezzora di heavy hard rock, molto meno punk dell’epoca Turbonegro ma molto più hard & glam, un dettaglio che rende tutto coinvolgente, catchy e stimolante! Travolgente e pulsante la title track collocata in apertura. Esplosiva e con un’ottima chitarra “Bum Bum”. Tra l’heavy vecchia scuola ed il punk “Pretty Decent Exposure”. Irresistibile la cadenzata “Blood”, uno dei vari brani che include inserti di strumenti inconsueti come i fiati. Casinista “Dirty Money”, intensa e perversa “Never Again”, scatenata “Wild Boy Blues” e la seguente “Too High”, quest’ultima decisamente punkeggiante. Interessante la traccia finale, “Adios (Where’s My Sombrero)”, fuori dagli schemi, un po’ southern, nostalgica, piena di melodia, arpeggi e assoli… prima dell’esplosione devastante verso il finale. Un album intenso. Dannato e puro rock’n’roll. Un rock’n’roll sfacciato e strafottente. Ovviamente nulla di nuovo o rivoluzionario… ma bisogna ammettere che se amate questa musica nessuno vuole una nuova rivoluzione: ci basta quella ancora in corso, da alcuni decenni, una rivoluzione che fortunatamente sembra non finire mai. Una rivoluzione spensierata, eternamente giovane, divertente ed ovviamente devastata, eternamente dannata!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10