cophatred(Autoproduzione) Lo so, di solito non ascolto thrash metal, che lascio con tanta ironia al collega Matt… ma per gli Hatred faccio volentieri un’eccezione! I tedeschi riappaiono sul mercato dopo una pausa decisamente lunga (circa cinque anni!), ma lo fanno con un full-“length”, il quarto della loro discografia, che mette facilmente d’accordo i fanatici delle sonorità tedesche con quelli più inclini al sound americano. Forse questo accade perché gli Hatred sono semplicemente se stessi: anziché seguire una corrente oppure un’altra, fanno un grande sfoggio di tecnica, capacità compositive e – udite udite – originalità, anche in un genere statico come il thrash metal radicato negli eighties. “Fuck the Zombie” è una disumana scarica di adrenalina che arriva ai blast beats e alla furia cieca; il cantato al vetriolo di Bacchus andrebbe messo fuori legge! In talune situazioni mi ricorda addirittura gli inarrivabili acuti di James Rivera. L’inarrestabile “Chaos” tiene fede al proprio nome in modo eccellente, e la velocità è esaltata dal break dallo stile quasi melodeath. La titletrack nonché singolo, di cui prestissimo sarà disponibile il video, ha un refrain che non si dimentica facilmente; la coppia “Storm”/”Rise up” ci offre il più classico thrash tedesco lanciato a mille, per l’headbanging puro e sfrenato. Si tira un attimo il respiro solo con il penultimo brano in scaletta, “World turns black”, più lento e meditato, dotato di un feeling maestoso e potente; ma il vero masterpiece del disco si trova alla conclusione. I tredici minuti (!) di “Hope – A Train of Thought” sono infatti costruiti come una vera e propria ‘thrash opera’, con un tema ricorrente e infiniti stravolgimenti di struttura, per un ascolto che all’inizio potrà forse lasciarvi disorientati, ma vi conquisterà passaggio dopo passaggio. Una produzione efficace e pulita vi permetterà inoltre di cogliere i numerosi dettagli di questo disco che offre potenza e rabbia, ma anche tanta buona musica. Thrash metal to the masses!

(René Urkus) Voto: 8/10