copheartattack(Apathia Records) Costa Azzurra, un luogo bucolico, mediterraneo, patria degli Heart Attack e in contrasto con la particolare immagine che trasmette la particolare copertina. Quella fierezza nello sguardo e segni di battaglie e sofferenze sulla persona però ben manifestano la musica del complesso francese. Thrash metal da battaglia, venature groove e un crossover che serpeggia nelle dieci canzoni, oltre ad estremizzazioni death metal, il tutto con un’espressività melodica interessante, anche negli assoli. Con la partecipazione al microfono in “Sweet Hunting” di Shawter dei Dagoba e in “1902” di William Ribeiro dei Moghan-Ra (il testo è di Stephane Burez dei Loudblast), “Stop Pretending” è comunque una sorprendente e ragionata infusione di melodie e potenza all’interno dei pezzi. Linee melodiche funzionali al genere, non scontate e che reggono il passo delle direzioni sonore che nei vari punti la band di Cannes riesce a intraprendere. Le tappe di questi percorsi sono ovviamente breakdown, mid tempo, blast beat improvvisi, mosh, stop ‘n go, niente che non si conosca, ma il tutto ha una sua omogenea personalità, un marchio di fabbrica che si estende ovunque. Poi, come già scritto, le melodie sanno fare il resto, infondere quel qualcosa in più. Come dei Prong anni ’90 più ruvidi e violenti o dei S.O.D. meno fantasiosi, come dei Gojira meno estremi o dei Pantera meno raffinati, più di tutto come dei guerrieri, ma in una formazione di attacco con metodi spietati. Il sound è quello, un thrash radicato nell’hardcore, nel groove metal, nel death metal e che si lascia ascoltare.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10