(Wild kingdom) Spumeggiante ritorno sulle scene per Heavy Tiger, terzetto femminile proveniente dalla Svezia nato nel 2010, quando queste tre ragazze, al tempo diciassettenni decidono di mettere in piedi una band che sappia unire l’immediatezza del pop, la stravaganza del glam e le chitarre ruggenti del punk e dell’hard rock. Già con il debutto “Saigon Kiss”, la band è riuscita a mettersi in luce grazie a songs immediate, semplici e graffianti; un successo che ha permesso loro di imbarcarsi in tour con nomi importanti come Micheal Monroe e Backyard Babies. Questo nuovo lavoro, intitolato “Glitter” è nientemeno che la logica prosecuzione del precedente disco, ma presentato in maniera decisamente più professionale, con un sound più definito e patinato, eppure ancora decisamente graffiante. Sin dall’opener “I Go For The Cheap Ones” abbiamo un’idea chiara del sound delle Heavy Tiger: quattro accordi azzeccati, melodie estremamente catchy ed energia a profusione, un mix letale tra Hellacopters, Thin Lizzy e New York Dolls, tutte influenze apertamente dichiarate dalle scandinave. La matrice pop dei brani è ben presente, sia per la breve durata, che li rende adatti anche al circuito radiofonico, sia per l’immediatezza. Non a caso, il primo singolo dell’album “Devil May Care” è stato scritto da Ola Salo, singer della pop band The Ark, che alcuni anni or sono ha scalato le classifiche con “The Fool To Remain Sane”. Un lavoro potente, maleducato, ma raffinato ed estremamente ruffiano allo stesso tempo, che sa coinvolgere con leggerezza e semplicità.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10