cophecatee(Crank Records) Gli Hecate Enthroned ritornano con un nuovo album dopo nove anni di silenzio. Ritorna una delle band meno originali che abbia mai ascoltato. Il primo album “The Slaughter of Innocence: A Requiem for the Mighty”, era una parodia dei Cradle Of Filth e questo modo di fare è continuato anche nei lavori successivi. “Kings of Chaos” dimostrò un tasso di black metal levigato, atteggiamenti meno spinti, insomma il death/blackened si stava facendo strada. Cinque anni per un altro album, “Redimus”, e poi di nuovo una lunga pausa. Oggi Dylan Hughes, basso, dichiara che se la sono presa comoda, evitando pressioni e pensando con calma a questi nuovi, pesanti e veloci riff in DO diesis, come ha tenuto a precisare lo stesso Hughes. Il lato ‘Filth’ nel sound degli Hecate Enthroned sopravvive, soprattutto quando synth e orchestrazioni si allacciano con le chitarre, ma ormai credo che il loro modo di suonare sia un blackened più o meno sinfonico. Il black metal puro si ripresenta per brevi sprazzi e la band ha sensibilmente evoluto quella tendenza a rendere le canzoni una fiumana di progressioni, in modo tale da renderle più mature. Un brano come la titletrack ad esempio è una perfetta soluzione tra melodie e riff distruttivi, nella quale trova posto anche la performance di una corista (un soprano). Forse questo lato all’incirca prog propone una band ben più avanti rispetto a quella conosciuta da tutti e tacciata di essere un clone. La riuscita di alcuni pezzi e questo rinnovato spirito del songwriting che pende verso il death/blackened anziché verso il black metal, non scolla del tutto gli Hecate Enthroned da quella patina di ‘già sentito’; eppure posso assicurare a chiunque che “Virulent Rapture” è qualcosa che ci presenta una formazione comunque nuova rispetto al passato, anche per i nuovi innesti: sono tre, cioè batteria, tastiere e voce, quest’ultimo è Elliot Beaver (dei Phyrexia), il quale non trova di meglio che esibirsi più o meno alla Dani (e secondo me lo fa male). Nuova band, nuovo album dopo quasi dieci anni e Beaver cosa fa? Si rimette a cantare come altri in passato, i quali riprendevano a loro volta lo stile di un altro. Ora se questo lo fa lui spontaneamente oppure glielo hanno chiesto di farlo, è bene che la band decida una buona volta di darci un taglio con questo atteggaimento.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10