(Underground Symphony Records) A quasi sei anni di distanza dal debut “Revenge of the Phoenix”, gli Hellraiser tornano in pista, stavolta sotto i prestigiosi stendardi della Underground Symphony. Gli umbri continuano a tenere nel sound numerose influenze, ma stavolta il risultato è certamente migliore a fronte di un songwriting snellito e più agile. Si comincia con “Plagues of the North”: ritmiche maideniane, fraseggi al limite del progressive, momenti serrati stile thrash… ce n’è per tutti i gusti! Nervosa, quasi alla ultimi Adramelch “Ritual of the Stars”, mentre “Fairy Veil” incliuna a uno us power terremotante e oscuro. Si cambia ancora con “Delvcaem”, brano con larghi passaggi acustici e contemporaneamente colorato di doom; “Voice in the Wind” è una power ballad dove ancora le sezioni acustiche hanno un certo peso. Rognosa, guerresca “Zephyr’s Palace”, con punte heavy/thrash; degna conclusione del disco è la potente “Lady in White”, italian power che rimanda addirittura ai Labyrinth. Che dire: se in un disco non cercate assoluta unità di intenti e fedeltà a un genere, gli Hellraiser spaziano bene nell’ambito del metallo classico!

(René Urkus) Voto: 7,5/10