cophortusa(Flicknife) Non mi aspettavo un album di questo livello. Non mi aspettavo della musica così varia e complessa insieme. Nove Anni per un nuovo album degli Hortus Animae e il risultato è qualcosa di sorprendente. Forse per gli Hortus Animae era anche facile farlo, visto che non si sono mai adagiati, non si sono mai ripetuti, non hanno mai proposto due volte la stessa musica, non hanno mai fornito argomenti scontati. Anche per questo giro l’ensemble della Penisola si rivela una macchinazione musicale di carattere oscuro. Tenebre e momenti depressi, contrastano con soluzioni epiche oppure sinistre, atmosfere gothic di grande effetto, anche se nella sostanza l’album si pone tra un death/blackened annerito, appunto oscuro, a volte sul doom, e che non lascia l’ascoltatore mai nello stesso punto. Un sound evoluto. I tappeti ritmici di Grom sono autorevoli, efficaci e ben in sintonia con il resto della trama sonora. Trovo molto piacevole e di gusto il tocco di Bless sulle tastiere, bravo a dare atmosfera in ogni frangente. Difficile comunque dare una completa descrizione di “Secular Music” perché è un concentrato di sfumature che si mischiano e lasciano comunque il tutto con un’identità ben precisa. Gli Hortus si rivelano una somma di cose e formano un insieme unico. E’ un’ora di musica che va vissuta e l’ascolto non diventa faticoso, ma anzi rende una sana curiosità nell’ascoltatore che vuol capire da quale direzione la musica proviene e verso dove si sposta. Anche la bonus track “Aqualung” dei Jethro Tull è la brillante rivisitazione di un classico della musica rock, ma fatto attraverso un proprio carattere e stile al di sopra la media.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10