(Massacre Records) A poco più di un anno dallo stimolante “Reign of Gold” (qui), che ha segnato la fine della collaborazione con la AFM, gli Human Fortress vuotano i cassetti e presentano al pubblico un doppio CD; il primo offre 8 brani fra outtake, ri-registrazioni e bonustracks varie. Solida “The Grimoire”; una ieratica epicità in “Vain Endeavour”, con un dominio delle tastiere sulle chitarre, quindi “Free” è una ballad affidata soltanto a keys e synth, ma con un refrain comunque ‘aperto’ e dall’aria vagamente vittoriosa. Ha un flavour celtico, come nelle prime produzioni della band, “We Are Legion”; agile, quasi con momenti (e refrain) hard rock “Cruel Fantasy”. Il secondo disco è un greatest hits di 15 tracce, che ripercorrono tutta la carriera della band. Conoscendola bene, vi segnalo in particolare la folkeggiante e rotonda “Border Raid in Lions March”, la potente “Wasted Years”, con il suo ritornello vincente, la orecchiabilissima “Thunder” e, naturalmente, la titletrack del loro primo, immortale album, “Lord of Earth and Heavens Heir”, qui presentata in forma abbreviata, senza la fascinosa outro strumentale. Un buon modo per rispondere ‘presente’ in questa difficile fase senza concerti e senza pubblicità.

(René Urkus) Voto: 7/10