cophumulus(Go Down Records) Sono di Bergamo gli Humulus e sono in tre: Cristiano Benicchio, voce e chitarra, Massimiliano Boventi, batteria, e Giorgio Bonacorsi, basso. Il loro stoner è molto heavy, i suoni pesano quintali. Il basso e le chitarre hanno una densità enorme. Un groove molto classico e che pesca da sonorità vintage (anni ’70) e modelli più o meno noti (i Kyuss, gli ultimi Sleep e cose del genere). Il riffing è solitamente immediato nei pezzi, ha un’attitudine spontanea e muscolare, la musica fluisce scandendo potenza e solidità, le due caratteristiche principali di un sound che con le melodie tende ad essere ripetitivo. Nove canzoni, due al di sotto dei quattro minuti, una di poco sopra i cinque, mentre le altre sei si assestano tra i quattro e i cinque; il risultato è un blocco di pezzi che erigono un muro roccioso e con schemi a tratti già sentiti. Non mancano però trovate (riffing e melodie) elettrizzanti. Di sicuro “Gimmy” è un brano eterogeneo, dal sapore molto rock e dall’andatura accattivante. “Ghost Rider” ha consistenza e dinamismo che per certi versi si ritrova anche nella title track strumentale. Gli Humulus hanno un sound ispirato a modalità classiche, soprattutto nelle fasi più lente dei pezzi, e imponente. E’ piacevole, ma le melodie potrebbero essere più sviluppate e comunicative.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10