copintorment(Rapture Records e altre) Giunti alla settima pubblicazione (di cui il terzo full “length”) i brasiliani In Torment lasciano davvero senza fiato. Una band che a parere di chi scrive non avrà alcuna difficoltà ad affermarsi a livello sia nazionale sia internazionale. Il loro death brutal accurato resta a un livello di orecchiabilità eccezionale, borderline tra il metal più estremo e quello più complesso: il risultato è ottimo. Un impatto pazzesco tra stacchi, blast beat, riff complessi e tecnicismi vari (tra cui assoli in pieno stile Trey Azagthoth), aperture black-grind. Una varietà incredibile di suoni caratterizza questo album che vale davvero la pena di ascoltare. Nelle loro molteplici esperienze live hanno fatto da apripista a band come Morbid Angel, Vader, Artillery, Exhumer e Cannibal Corpse (che si può affermare abbiano ispirato musicalmente gli In Torment); qualche anno fa hanno inoltre realizzato un tour europeo che ha toccato anche l’Italia. Insomma, una band fatta e finita, perfettamente inseribile tra i grandi del death brutal e che per gli appassionati del genere potrebbe essere una scintilla utile ad accantonare per un po’ i “vecchi grandi” del passato e aggrapparsi a una band nuova, valida e che farà parlare di sé in futuro. Il disco è composto da nove tracce ben distinguibili tra loro, non ci sono ripetizioni. Viene mantenuto benissimo la “firma” degli In Torment dall’inizio alla fine e l’ascolto risulta piacevole e intrigante. La qualità sonora e il mixaggio sono pressoché impeccabili, gli strumenti sono ben distinti e campionati: insomma un ottimo lavoro su tutti i fronti. Ciliegina sulla torta tre video in HD di ottima fattura, presenti sul canale YouTube della band (QUI), uno dei quali presenta la prima traccia di “Sphere of Metaphysical Incarnations”.

(Devis Cortese) Voto: 8,5/10