(autoproduzione) Stoner, grunge e hard & heavy, inquadrano questa nuova incisione del trio lombardo. La band presenta un album dalle sonorità piene, non patinate e ruvide quanto basta. Basso, batteria e chitarre sono un modulato muro del suono che sviluppa momenti pesanti e melodie che si alternano tra fasi spigliate ed altre colme di un certo pathos. L’iniziale “Ain’t No Place” è sbarazzina, mentre la seguente “Not Afraid” incede in un doom-stoner che guarda ai seventies, inquadrando il tutto in un’atmosfera generale fosca. Otto canzoni in totale e in gran parte distintive, avulse da ripetizioni di sorta. “Don’t Even Matter” è uno dei brani più riusciti, con la sua atmosfera alla Alice In Chains ma in una versione allegra. Notevole “The Way You Wished”, con le sue atmosfere remote, introspettiva nei modi, con gli strumenti che sembrano un’orchestra sconquassata, è l’epica della band. Un discorso musicale articolato eppure con briglia sciolte. Un sound anni ’90 ma “A Bitter Relief” possiede anche una certa spontaneità, oltre a frammenti di estro cantautorale.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10