(Gates of Hell Records) Nelle proprie recensioni, coloro che si dedicano ai generi più classici parlano spesso di ‘attitudine’, un concetto poco chiaro e variamente interpretato, che dovrebbe però stare ad indicare quel ‘quid’ che distingue chi ha il metal nell’animo e chi no. Il finlandese Oscar Razanez, batterista dei Mausoleum Gate, l’attitudine sicuramente ce l’ha: e lo dimostra con il disco d’esordio del suo solo project Iron Griffin. Il nostro si occupa di ogni cosa, lasciando soltanto il cantato a tale Maija Tiljander. Al netto del “Prelude”, Oscar presenta mezz’ora quasi esatta di musica: e “Reign of Thunder” mostra subito tutti i pregi (heavy metal senza tempo, primordiale, ai confini del retro-rock, evocativo, ‘magico’ e dall’aura inconfondibilmente inglese) e i difetti (produzione scadente, cori venuti su malissimo, sbavature nella sgraziata interpretazione vocale di Maija) della proposta del Grifone di Ferro. Quasi dalle parti degli Uriah Heep o dei Wishbone Ash l’atavica “Forgotten Steel”, che ha alcune belle aperture; del tutto sballate, invece, le linee vocali di “Lost Legion”. In conclusione, un brano che nella sua epica sofferta si apre invece all’us metal: a chi scrive: “To the Path of Glory” appare indubbiamente warlordiana. A dispetto della resa finale, che ha diversi problemi, “Curse of the Sky” lascia davvero trasparire l’attitudine di cui parlavamo in apertura, e viene da chiedersi cosa potrebbe fare Oscar con più tempo e più budget…

(René Urkus) Voto: 7/10