(Napalm Records) Quinto album per gli Isole, tra le band più attive e instancabili nel panorama doom. “Born From Shadows” esce a sei anni dal debutto “Forevermore” e tra i due oltre ad esserci altri tre album, troviamo anche un EP e uno split con i Semlah. Riconfermata la collaborazione con l’austriaca Napalm Records, gli Isole si rivelano degli ottimi artigiani in materia doom, con composizione ariose, epiche, e quindi melodiche, senza tralasciare quella giusta dose di compattezza, di malinconia e afflizione. L’iniziale “The Lake” è in sintonia con i Candlemass, ma è un retaggio che ritorna spesso in altre canzoni, ciò è in parte dovuto alla voce di Bryntse. “Black Hours” è una canzone lenta, un doom dal piglio classico, mentre la successiva titletrack è un pezzo d’atmosfera il quale inzia come una marcia funesta, inesorabile, sofferta e con tastiere a raffica; “Come to Me” ha qualcosa di più vivace e heavy allo stesso tempo. Le composizioni più funeree e gotiche invece sono “My Angel” e “When Is All Black”. “Born From Shadows” è un lavoro esaustivo, nel senso che gli Isole provano più soluzioni per suonare una scaletta dinamica e la meno ripetitiva possibile. Sono bravi e non lo si scopre solo adesso.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10