copkesskhatak(Sigma Records) I Kess’khtak sono della bucolica svizzera, ma il loro sound è totalmente opposto alla calma elegiaca di quei paesaggi, perché si da il caso che la band suoni in modo frenetico e distruttivo, come un movimento tellurico sprigionato da un punto d’incontro tra death metal, hardcore, crust e grindcore. Molto più veloci dei Napalm Death, forse con un accento maggiormente rivolto al deathcore, ma sempre attraverso una velocità d’espressione estrema, fredda, cinica e rovinosa che parte da “Algorithm of Hate” e termina con “Rollity”. Sono oltre 23’ di apocalittica fusione nucleare tradotta in note. In “Nurturing Conditions for Rupture” sono pochi gli spunti meno muscolari, anzi c’è solo qualche mid-tempo a rompere la frana sonora che si scatena in ognuno dei nove pezzi. Nove canzoni robuste, dai toni brutali e ruggenti che ottengono la stessa resa di un martello pneumatico che sta bucando una parete rocciosa. I ginevrini sono una realtà ben funzionante, giunta con “Nurturing Conditions for Rupture” al terzo EP, dei quali uno live, e uno split con i Juggernaut. Per parafrasare l’ispettore Callaghan, coraggio, fatevi ammazzare, fatevi avanti, l’album è gratuito nella sua versione digitale (http://kesskhtak.bandcamp.com/) ma è anche reperibile nel formato digipack.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10