copkingparrot(Candlelight) La furia devastante contenuta in “Bite Your Head Off” è quella dei King Parrot, ovvero quattro finti fuori di testa di Melbourne. Finti perché la furia eccentrica che i Parrots rivelano nell’album è bilanciata dalla perfetta e talentuosa capacità di incastrare tra di loro ogni singola parte che la band concepisce per le canzoni. Se il thrash, l’hardcore, il death e il grindcore si alternano sfociando l’uno nell’altro a ripetizione e magari attraverso l’allacciamento di siparietti del riffing che sono melodie quasi da cartoni animati o motivetti allegri rivisti in chiave metal. I D.R.I. sono probabilmente una band che deve aver insegnato molto agli Australiani (ma non solo loro, ci sono anche Slayer, Macabre ecc), i quali pescano diverse volte quelle tipiche e furiose e ottuse accelerazioni hardcore di Kurt Brecht e soci. L’essenza del sound crossover di ottantiana memoria rivive in questa sfilata di pezzi e più volte quasi si ha l’impressione di ascoltare una release di oltre 25 anni fa. I suoni sono ruvidi, ma non si perdono in impasti sonori mal assortiti e aumentano questo effetto retrò che il songwriting propone. Le parti grindcore e death metal sono sempre poderose, a volte un po’ meccaniche nella loro cadenza e quasi alla S.O.D. (vedi “Cold Steel Probe”), cioè con una incosciente e contagiosa allegria che si percepisce tra le maglie dei brani. Duello e coesistenza del thrash/hardcore da un lato e del death/grindcore dall’altro e alla fine l’atmosfera è quella di un’esplosione a catena che polverizza completamente ogni cosa. La dinamica e le sonorità sono dunque quelle di un tempo, mentre la volontà che muove i quattro della band è una spontanea furia che impressiona. I King Parrot hanno realizzato solo piccole release prima di questo debut album, già noto in Australia perché pubblicato in CD e vinile dalla Impedance Records e in digitale dalla Third Verse. Ora è il mondo ad essere sottoposto alla loro collera attraverso la Candlelight.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10