(Zazen Sounds) C’è molta malinconia in questo nuovo lavoro della one man band australiana Krvna. C’è un senso di disperazione dentro della musica che crea uno sfogo, un pianto straziante in parallelo ad urla feroci, rabbiose, guerrafondaie. Tre nuovi brani: “Endless Monument”, la quale riassume quelle sensazioni appena descritte, mentre “A God’s Work” intensifica quella disperazione, disegnando melodie potenti, quasi epiche, lasciandosi andare ad una chitarra solista sognante. “What Great Lengths” è nuovamente epica, ma aggressiva, feroce, radicata negli anni ’90, strizzando l’occhio al primo album “Sempinfernus”. L’EP chiude con due ottime cover: “As Astral Images Darken Reality” degli austriaci Abigor e “Man of Iron”, classico intramontabile dei Bathory. Poco più di trenta minuti molto ben suonati, molto ben registrati, in grado di offrire una cascata di emozioni, le quali partono dal black anni ’90 arrivando all’impostazione artistica che già si intravede nell’ultimo album “For Thine is the Kingdom of the Flesh” uscito a fine 2022.

(Luca Zakk) Voto: 8/10