copkuolemanlaakso(Svart Records) Bisogna prestare attenzione al moniker di quesa release. Non si tratta di un nuovo album dei gothic death/doomster finlandesi Kuolemanlaakso, non in senso stretto almeno. Si tratta di una specie di side project del chitarrista e tastierista Markus Laakso, in compagnia di quasi tutto il resto del gruppo… vocalist escluso, in quanto in questo lavoro è Laakso stesso a proporsi al microfono. I Kuolemanlaakso partirono proprio come one man band di Laakso, diventando poi rapidamente una band completa. Ma ogni membro ha i suoi vari impegni ed il vocalist della band, Kotamäki, è ora impegnato nel tour degli Swallow the Sun; quindi Laakso ha colto l’opportunità, ha deciso di non starsene seduto ad aspettare dando vita ad un album solista di… Kuolemanlaakso! Suonerà un po’ complesso, ma questa incarnazione abbraccia una versione più gotica, a tratti dark wave, comunque pesante… dando vita ad una nuova interpretazione del sound originale che la band ha proposto già con due album ed un EP. Se questi lavori furono più o meno comparati con suoni alla Celtic Frost, My Dying Bride e Ajattara, questa pubblicazione si avvicina di più a territori normalmente occupati da Tiamat, Paradise Lost e Amorphis. Poi i brani sono in inglese anziché in finlandese e la voce pulita ma decadente ed oscura di Laakso contribuisce a rendere questa release completamente diversa e, a mio personale giudizio, molto più attraente. Bello lo scenario digitale e dark wave della opener “Children of the Night”: brano avvincente, oscuro, in perfetto stile gothic metal, un brano che presenta il timbro vocale di Laakso, il quale per certi versi ricorda Till Lindemann. Travolgente “Roll the Dice with the Devil”, enigmatica ma energetica “When the River Runs Red”, mentre c’è un completo abbandono alle tenebre con “The World’s Intolerable Pain”, brano lento, molto melodico, reso ancor più efficace dalla guest vocals femminile. Inquietante, esotica e misteriosa “She Guides Me in My Dream”, ancora una volta con la guest femminile, con linee ritmiche molto marcate ed un basso molto ben curato. Parentesi estrema con la lenta e pesante “No Absolution”, nella quale emergono vocals in scream (è la voce del singer ufficiale, Kotamäki) ed ancora una volta linee di basso calde e suggestive. Romantica e piena di oscura dolcezza “Deeper into the Unknown”, tetre e sognanti le delicate melodie della conclusiva “My Last Words”. Ottima parentesi per i Kuolemanlaakso, una versione diversa di un sound comunque personale ed efficace. Vedere una band che sa reinterpretarsi completamente, senza cadere nell’errore di fare un qualcosa di diverso tanto da deludere i fans fedeli. È sicuramente una mossa intelligente, questa release dei “non-Kuolemanlaakso” ma comunque dei Kuolemanlaakso. Un piacevole dubbio concettuale. Musica veramente godibile. eclettismo senza limite.

(Luca Zakk) Voto: 8/10