(Volcano Records and Promotions) Esordiscono da Torino i Legacy of Silence, ensemble folk/death che pensa ad un esperimento non da poco: integrare il pagan/folk inizio anni 2000 con dei pattern di batteria addirittura deathcore! Onore per l’inventiva e per l’originalità, anche se a parere di chi scrive il connubio non risulta perfettamente riuscito, e talora anzi le drums risultano invasive e quasi ‘disturbanti’ (come esempio di ciò che non mi ha colpito cito la pur granitica “J.A.W.S”). Fra Furor Gallico ed Eluveitie la opener “Witchwood”, dove domina il flauto di Luca Capurso; marziale e serrata “Misfortune”, tribale e rabbiosa “Torment”, mentre “Heresy” assume a tratti connotati solenni, da Moonsorrow dell’epoca migliore. Dal canto suo, i passaggi più serrati di “Inquisition” arrivano certamente dalle parti dei Wintersun; si chiude con il pagan più classico ed evocativo di “Rebirth”, non priva di qualche momento acustico. Un ibrido riuscito fino a un certo punto, ma certamente coraggioso.

(René Urkus) Voto: 6,5/10