coplegionofthed(Napalm Records) Per me i Legion Of The Damned restano il solito e prevedibile gruppo musicale thrash metal. Senza disprezzare, ma questi ragazzi di Venlo, Olanda, sono fedeli ad uno stile che album dopo album consolida la loro appartenenza al genere e senza darne contributi significativi e vivendo nel rispetto della tradizione. Dunque “Ravenous Plague” non si sposta dalle linee del precedente album, “Descent into Chaos”, e conseguentemente è una fiera e concreta proposta per i thrashers incalliti. Apre una intro e poi a rotta di collo con “Howling of Armageddon”. Riffing serrato e ritmiche che lo seguono. Avanti così per un lavoro che si presenta solido e forse anche un po’ lineare nei pezzi, immediatamente comprensibili, semplici. Sono quel genere di canzoni che offrono pochi spunti e si avviano su un percorso che finisce come inizia. Tuttavia assoli e alcuni bridge rendono, a tratti, lo scenario meno monotono di quanto si possa credere. Vaghi cenni death metal, ma niente di veramente differente da un thrash metal che accelera con estremismo. “Ravenous Plague” vede gli Olandesi fedeli al proprio stile, forse anche simile a cose ormai conosciute, europee e americane. A proposito di questo mi sembra di percepire adesso una trama dominante di carattere americano (il precedente lavoro mi parve più europeo) e grazie alla fusione di elementi vagamente Slayer, Testament e meno di frequente Exodus. I Legion of the Damned realizzano un nuovo tassello di una carriera che ormai raggiunge circa otto anni di attività, costruita si con maestria, ma anche attraverso un certo ripetersi.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10