(AFM-Audioglobe) Undici album e una carriera lunga 18 anni (contando anche i sette di split) per i Lillian Axe di Steve Blaze, dalla Louisiana, che con questo disco presentano il nuovo singer Brian Jones. Ormai lontanissima dagli esordi glam, la band ha saputo rinnovarsi in questi ultimi anni andando molto incontro ai gusti del pubblico rockettaro d’oltreoceano; ma il nuovo disco appare riuscito a metà e a tratti molto pretenzioso. “Babylon”, primo brano in scaletta, vuole unire velocità, un riff solido e la melodia: inevitabile che qualcosa scappi! Ritmi più orecchiabili in “Gather up the Snow”, ma l’hard rock della band è tutto tranne che solare. Di tutt’altra pasta la splendida “The great Divide”, che scorre come un fiume in piena che spazza via tutto, pur mostrando un’anima molto radiofonica e modernista. La ballatona d’ordinanza risponde al nome di “Bow your Head”, mentre la stradaiola “Caged in”, forse l’unico brano in linea con le vecchie produzioni, è coinvolgente e scoppiettante. Si chiude con “My Apologies”, perfetta alla fine della scaletta: chitarre acustiche, ritornello vincente, melodia orecchiabile… ragazzi, potevate ricordarvelo prima che siete così bravi! Un disco furbo: non ho altri aggettivi positivi per definirlo, ma se eravate legati alla MK1 di questa band statene lontani!

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10