copLILYUM(Naked Lunch Records) Tornano dopo qualche anno di silenzio i torinesi Lilyum, come sempre capitanati dal poli strumentista Kosmos Reversum. Tornano segnando il traguardo del quinto full length con una violenza scatenata, brutale, esaltata dalla batteria elettronica e da un vocalist disumano. Dieci tracce spietate, che tranne l’atmosferica introduzione non lasciano scampo, non fanno prigionieri. La cosa fantastica è questo assurdo incrocio di stili: sembra un impossibile convergenza tra Behemoth e Mysticum, passando per una componente thrash/death che garantisce un fattore melodico. E’ bello ascoltare questi disco sempre pieno di riff a base di tremolo isterico, drum machine forsennata e pesantezza infinita dei riff. Il tutto sottoposto all’imponente linea vocale di Xes, singer con una growl oscuro, pesante ma molto chiaro (e che non teme di virare ad un impattante latino in varie strofe). “Christ Will Fall” è stupenda, violentissima e già dal titolo rivela chiaramente le tematiche affrontate dai Lilyum. “Master Pestis” è drammatica, apocalittica e vanta una progressione molto coinvolgente. Più diretta “Dark Holocaust”, basata su un riff schietto ma capace di esaltare tutti gli strumenti conducendo verso fraseggi melodici ed una parentesi che sfiora il symphonic black. La title track è marziale e subdola: si allontana improvvisamente da quel sound “Behemoth-esco” ed affronta una impostazione più tranquilla, ma anche molto più infernale: il drumming elettronico e l’uso del synth creano una sorta di variante dark wave di un ottimo black metal. La successiva traccia, “Veins Of Stone” attinge da tutto quanto sopra e sconvolge ulteriormente, materializzando un sound molto difficile da classificare, il quale -però- definisce una ben chiara identità musicale per questo progetto. Oscura e decadente “Torchbearer Of The Cadaverous Dawn”, più death oriented (sempre secondo gli standard dei Lilyum) l’ottima “Extinction”, mentre la dose di violenza si intensifica con “Necrosis”. La conclusiva “Todessendung 013” è puro ambient: una colonna sonora di un film dove il freddo, la morte e l’oscurità sono gli elementi dominanti. Gli unici. “Glorification Of Death” è una ulteriore conferma per questa band ormai ultra decennale: non manca la fantasia, l’originalità è un segno distintivo e pure l’efficacia ha pochi rivali. Una opera perfettamente in grado di dipingere la morte e la devastazione con cinismo diretto ed esplicito.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10