copLucifersChild(Dark Essence Records) La parola debutto, quando pronunciata dalla Dark Essence records -label norvegese per antonomasia-, assume un significato diverso. Poi se la band non è norvegese, nazionalità della maggior parte delroster di questa etichetta, allora c’è da prestare molta attenzione. Di questi quattro ellenici due spiccano particolarmente: George Emmanuel dei Rotting Christ e Stathis Ridis dei Nightfall, uniti per dare vita a Lucifer’s Child, progetto partito nel 2013 ed ora giunto al traguardo discografico. L’idea originale è creare musica che sia di fatto un rituale, un portale verso concetti spirituali definiti da ciascuna delle otto traccie proposte. Siamo su territori oscuri, black, dark, sinfonie… ma forse troppo personali ed identificativi per essere chiaramente classificati… tanto che questo album denota immediatamente una personalità distintiva, diversa, molto caratteristica… forse molto greca. Il disco apre con “Hors de Combat”, travolgente, potentissima, ricca di idee melodiche ed un singer perverso, molto feroce. Un pezzo che unisce generi come il black metal, il symphonic black ed death metal, con idee e percorsi diversi, quasi innovativi. Coinvolgente e veramente molto ben costruita “A True Mayhem”, seguita dall’oscura “Spirits Of Amenta”, una canzone esaltata da ottime tastiere che supportano un riffing brutale ed un singing piacevolmente disumano. Pulsante e in un certo senso assurdamente rock “He, who Punishes and Slays” mentre un piccolo capolavoro è rappresentato da “King Ov Hell”: ricca di energia, curata, molto esaltante grazie a quelle sinfonie trionfali. Anche la title track cattura ed impressiona: un black sinfonico pieno di accenti, di dettagli poderosi, con linee vocali superlative ed arrangiamenti esplosivi. Inquietante “Lucifer’s Child”, teatrale, apocalittica… mentre la conclusiva “Doom” fa fede al suo titolo risultando pesante, lenta, micidiale e priva di pietà. Un album irresistibile, che offre tutta la potenza del symphonic black, senza dimenticare brutalità strettamente nordica e creatività palesemente sud Europea che indubbiamente arricchisce, intensifica, esalta il risultato creando quelle meravigliose complessità paradossalmente molto calde, iniettate in teorie molto fredde, decadenti. Mortali.

(Luca Zakk) Voto: 8/10