(Avantgarde Music) In casa Avantgarde Music, solitamente, circola black metal. Certo, non quello ovvio e scontato, piuttosto quello stravagante, alternativo, ricco di spunti rituali, di divagazioni avant-garde, andando oltre, sempre deliziosamente lontano dal prevedibile. E, per quanto riguarda la prevedibilità, anche con i Lycia l’etichetta italiana riesce a sorprendere in maniera assurdamente incisiva. Gli americani Lycia, infatti, sono completamente estranei a qualsivoglia variante di metal, in quanto il loro stile si assesta su un darkwave goth ambientale molto suggestivo, ricco di elettronica, di synth, di voci eteree. In circolazione dal 1988 per idea del creativo Mike VanPortfleet (fondatore e unico membro originale), i Lycia sono un’entità essenziale per il genere, sono ritenuti pionieri anche per quel libertinaggio stilistico che li ha visti sterzare verso sonorità diversificate, post punk ed industrial comprese. Ma per quale ragione questa band ora lavora con la nostrana etichetta di metal estremo? Semplice: passione per la musica. L’Avantgarde, e questa è una dimostrazione di pura passione, ha recentemente ripubblicato su vinile l’album full length di debutto della band (“Ionia”, uscito originariamente nel 1991) e questo ha portato ad una connessione con lo storico gruppo, il quale ha concepito questo sensuale EP, capace di far sognare, far chiudere gli occhi, far viaggiare lontano. Il materiale contenuto, in origine, fu concepito per uno split 7”, ma il progetto si è poi evoluto, prevedendo quindi ben sei brani, comprese nuove registrazioni di vecchie idee synth (“Except” e “Galatea”), concepite a fine anni ’80. I brani sono sempre soft, dolci, ma anche appartenenti ad una dimensione cosmica, onirica, capaci di abbracciare teorie industrial (“Do You Bleed”), spunti folk (“Salt & Blood”) o di approfondire un senso spirituale (“On The Mezzanine”). Una release fuori dal normale, avvolta da luminose tenebre, estremamente provocante, infinitamente introspettiva.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10