copMALLORY(Auto produzione) Un viaggio attraverso quarant’anni di musica rock. Forse questo è il modo migliore per descrivere come suona questo “2” dei Francesi Mallory. L’album, infatti è variegato e racchiude svariate influenze. Si va dall’hard rock fortemente impregnato di blues dell’opener “Awake” alla successiva “Big Nails”, decisamente più veloce e tipicamente rock’n’roll. “Ready” è invece più oscura, permeata di quel mood triste e arpeggi malinconici che mi riportano alla mente le sonorità di Seattle, quel grunge che caratterizzava acts quali Alice In Chains e Pearl Jam, mentre “Bad Monkeys” ci riporta alla fine degli anni ’60, con forti richiami ai Doors, sia per quanto riguarda le atmosfere create, sia per l’impostazione vocale. Il breve interludio strumentale “Somewhere” ci porta alla successiva “Summer Rain”, brano più groovy, aperto dal basso che disegna una ritmica cadenzata dal feeling zeppeliniano, mentre le vocals, cantate per metà in lingua madre, sono rauche e potenti. Tornano i richiami ai Pearl Jam nella successiva “Heavy”, pezzo nel quale la voce di Phil spadroneggia, ora con vocals sofferte e malinconiche, ora con esplosioni di rabbia e disperazione. “Runnin’” è adrenalina pura, una song veloce e ad alta energia, mentre la conclusiva “Something” è puro blues acustico, potente e malinconico allo stesso tempo e dominato dalla voce di Phil che offre una prestazione malinconica con linee vocali nuovamente vicine a quelle di Jim Morrison. Nonostante le influenze siano piuttosto palesi, la band le amalgama con ottimo gusto, creando brani molto interessanti e con melodie vincenti, in grado di accontentare gli amanti del rock in tutte le sue forme.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10