(Autoproduzione) Napoletani, i Manach Seherath propongono un metal classico, con molte orchestrazioni e tastiere, nella migliore tradizione italiana. Il suono risulta epicissimo fin dalla prima nota, a contorno di una chitarra per la verità un po’ sterile… Le idee ci sono tutte e buone, ma a non convincere del tutto è soprattutto la voce, veramente troppo poco particolare. E questa è una variabile da sviluppare, visto che il genere proposto deve contare su una forte personalità vocale per poter anche solo sperare di battagliare con le altre realtà del panorama Power, genere dove l’Italia eccelle da sempre. Intrepidi.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10
