(ViciSolum Productions) Ecco un disco di quelli che non si vede tutti i giorni! Gli svedesi Master Massive, sorti per interesse del chitarrista Jan Strandh, si presentano come ‘heavy metal band’, ma nel loro sound c’è molto di più e molto di meno; il loro secondo disco si compone soltanto di tre brani, e segue alla metal opera “The Pendulum”, di cinque anni fa. La titletrack dura oltre diciotto minuti, e fra atmosfere heavy/prog, hammond in sottofondo, elementi proto-metal, il cantato vibrato e ruvido di Marcus Karlsson (molto adatto a dire il vero all’hard rock), c’è anche spazio per qualche momento epic metal (ad esempio attorno al secondo minuto, o nei passaggi conclusivi, attorno al sedicesimo); le cose migliori il brano le dà nelle partiture similprog verso il sesto minuto. “Pictures in the Sand”, undici minuti, parte decisamente prog, arrivando dalle parti dei Fates Warning quando il ritmo rallenta; attorno al sesto minuto il brano cambia passo, sfrenandosi sempre in senso heavy/prog. La conclusiva “Castles in the Air” ha invece durata ‘normale’ (4 minuti pressoché esatti) e mescola ancora prog e retro-metal per un risultato vispo, a tratti incalzante. Ostico, ma coinvolgente, il lavoro dei Master Massive forse non sarà digeribile per i defenders che vogliono i 4/4, i riff roboanti e l’headbanging sfrenato, ma si radica certamente nell’ambito dell’heavy metal classico – la cartella stampa, dunque, in certo modo aveva ragione. Ed è certamente qualcosa di originale in un contesto di solito (e spesso felicemente) statico.

(René Urkus) Voto: 8/10