Copertina Mataleon.pdf(Autoproduzione) Caro fruitore musicale medio italiano, sappi che oltre ai due ‘cantautori’ dell’Emilia Romagna che tu chiami ‘rocker’, nel nostro paese di rocker veri ne abbiamo ancora. I Mataleòn ad esempio, musicisti che infatti si muovono nelle direttive del rock, il quale a più riprese diventa un hard rock occasionalmente irrobustito da situazioni alternative metal. I pezzi di “Prospettiva di un’Idea” hanno un’identità ben precisa, sono costruiti con le giuste misure. “Ozymandias” ha una tonicità roboante: il riffing ruggisce, la sezione ritmica pompa cemento, il ritornello è fortemente melodico. Durezza ben modellata anche in “Dove Sei Adesso?”, momento nettamente più heavy delle sei canzoni totali. Un alone di groove rende le distorsioni più fragorose e la cosa si nota anche in altri brani. Anche i frangenti dove pacatezza e melodia si coalizzano, “Il Foglio Bianco” e parzialmente anche “Vorrei”, esprimono una solidità chiara. La voce di Tommaso Di Blasi è lievemente roca, lievemente rude, ma perfettamente calata nelle atmosfere e qualunque esse siano. Di Blasi non canta ovvietà, i testi infatti hanno un’equilibrato simbolismo mai veramente ermetico. Il quartetto ricama bene ogni tassello di “Prospettiva di un’Idea” e così i ventidue minuti totali sono piacevoli e altamente vivaci. Già il fatto di passare da schemi rock, ad altri hard e appena metal e secondo modalità ben precise, permette di capire come i soli tre anni di vita dei Mataleòn siano già sufficienti a far capire il loro potenziale. Magari i ritornelli hanno similitudini tra loro nelle modalità in cui nascono e si evolvono, ma quanto meno la band sa schematizzare i pezzi e sfruttarne ogni sua parte.

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(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10