(Inverse Records) Il web è molto avaro di informazioni sui russi Men in Metal, ma – sia detto senza cattiveria – forse non molti in Italia vorranno informarsi sulla band, che con questo “Let the Soul…” dà vita a un prodotto abbastanza dilettantistico (a partire dalla copertina). I brani sono cantati in russo ma presentano titoli in inglese. L’inizio del disco è stranissimo: “Intro (lyrical drinking Song)” è una specie di brano funky/disco con un solo metal, voci campionate e un andamento irritante. La successiva “Only the Wind”, che considero il reale inizio del disco, è un heavy/power prodotto in maniera molto leggera, cantato in russo e dotato di melodie centroeuropee dall’aria fine anni ’90. “Dawn ahead” è un mid-tempo cantato in maniera molto drammatica, ma con dei cori femminili hard rock fuori parte; sono peraltro quasi gli stessi cori che troviamo nella ballad “The same Way”… “Day by Day” è un brioso ma ingenuo heavy ottantiano, mentre “Scraps of old Dreams” ha il tasso di metal di una cover band a una Bierfest tedesca. Un disco che decisamente non sembra all’altezza delle sfide del mercato odierno.

(René Urkus) Voto: 5/10