(Nuclear Blast Records) Michael si rivela, si confessa. Si lascia andare. A partire dalla copertina che lo ritrae biblicamente crocefisso su una Flying V, difeso dalla band) ma colpito dai cattivi con dalle lance… quasi una sintesi apocalittica del music business crudele e spietato che vorrebbe sempre il prodotto vendibile e non la pura e sincera creatività dell’artista. Ma Michael suona anche per passione, continua a divertirsi nel farlo, scrive e compone musica che viene dal suo io interiore, senza pensare, senza programmare, senza un vero e proprio obiettivo., il quale si delinea strada facendo. “Revelation” contiene anche della tristezza, visto che il batterista che doveva suonare l’intero album, Ted McKenna, è deceduto a gennaio, prima delle registrazioni: Bodo Schopf e Simon Phillips hanno preso il loro posto,, due elementi che, come tutti gli altri, sono tutti legati in qualche modo alla carriera del chitarrista tedesco: i quattro vocalist hanno già tutti lavorato con lui lungo sua variegata carriera fin dal 1979 (Gary Barden, Graham Bonnet, Robin McAuley, Doogie White), il bassista Chris Glen e pure il tastierista (e chitarrista) Steve Mann. Sull’album c’è anche un altro vocalist, ospite, al quale è stato affidato un brano che in origine doveva essere cantato dalle quattro assieme: Ronald Romero dei Rainbow! Un album melodico, tecnico, dal gusto metal vintage, ricco di assoli, linee di basso impotenti, drumming coinvolgente e performances vocali di prim’ordine. Poderosa la voce di Romero su “We Are the Voice”. Irresistibile “Rock Steady”, un brano con un refrain d’altre epoche decisamente memorabile. Inconfondibile Doogie sulla trascinante “Under A Blood Red Sky”, pulsazioni e vibrazioni con “Old Man”, metal d’altri tempi su “Still in The Fight”, epica la conclusiva strumentale la quale chiude il cerchio iniziato dal titolo dell’album: “Ascension”! Una band che è nata sul palco quasi per caso nel 2016, unendo vocalists che avevano già preso parte ai precedenti progetti di Michael (Barden, Bonnet e McAuley), in una sorta di revival che poi -data la ritrovata energia- ha avuto fortunatamente un seguito in studio. Ma per Schenker le cose funzionano così, con ispirazione, con naturalezza, con estro, tanto estro, ed un tocco di eccentrica pazzia: Scorpions, UFO. Poi Michael Schenker Group, McAuley Schenker Group, Schenker’s Temple of Rock e Michael Schenker Fest. Più tantissimi altri progetti con un sacco di altri musicisti. Con una età collocabile a metà strada tra i 60 ed i 70 anni, questo artista non si stanca mai, non esaurisce energia e creatività, rifiuta di invecchiare e continua a regalare al mondo musica meravigliosa!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10